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La bellezza naturalistica, il fascino della vita della piccola isola unito ad una straordinaria memoria storica e culturale, rendono le Isole Eolie uno dei luoghi più affascinanti dell’intero globo. 

Le “Sette sorelle” hanno già da tempo intrapreso un percorso di valorizzazione culturale ed artistico che si affianca alla più che collaudata veste di eccellenza vacanziera nel cuore del Mediterraneo.

Salina, in particolare, si distingue grazie a manifestazioni di richiamo internazionale come il

Salina Festival”, il “Salina Doc Fest” (festival del documentario narrativo) e il neonato “Salina Jazz Festival”.

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Malgrado ciò, si ha ad oggi poca cognizione del notevole patrimonio organistico che le Isole Eolie detengono, all’interno del quale Salina primeggia per numero e prestigio di strumenti.

 

Su un’isola di poco più di 26 km quadrati e 2.300 abitanti, si trovano ben nove organi per la maggior parte storici, alcuni funzionanti, altri in corso di restauro ed altri ancora in fiduciosa attesa. Un numero straordinario, segno di grande tradizione musicale e culturale che non può e non deve passare inosservata.

 

Da queste premesse, l’idea è di realizzare una rassegna di concerti per organo strutturata in un calendario ordinato affinché questo inestimabile patrimonio venga esplorato e conosciuto come merita, sia dagli abitanti locali sia dal qualificato turismo che annualmente soggiorna in Salina.

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Un processo di valorizzazione della musica sacra sviluppato attraverso una serie di concerti per organo che non si limiteranno al mero significato musicale, ma assumeranno, di volta in volta, molteplici caratteristiche. 

 

Un percorso di promozione dell’organo come strumento simbolo della musica sacra per antonomasia, che riassume in séconnotazioni musicali, artistiche, architettoniche, culturali e storiche. 

 

Incentivo al tempo stesso per un viaggio nella comprensione di forme musicali che narrano il riflesso di determinate temperie culturali, coniugandole con luoghi ben precisi, in cui tali forme possono esplicarsi.

La rassegna organistica mirerà a mettere in luce il patrimonio organistico di Salina, conferendo un senso diacronico alla manifestazione, orientato alla fruizione di luoghi carichi di memorie storiche.

 

Ogni concerto d'organo sarà, prima di tutto, un omaggio alla chiesa che custodisce l'organo: verranno utilizzati organi di diverse epoche con la possibilitàdi esaminare la musica organistica composta durante un ampio arco della storia della musica europea. 

 

La rassegna avrà il titolo di “Unda Maris” (onda del mare) nome quanto mai pertinente, che rende non solo omaggio all’isola di Salina ma anche ad uno dei registri dell’organo, fra i più suggestivi e nobili.  

 

L’Unda Maris è un registro oscillante, con un caratteristico vibrato che richiama l’oscillare del mare. Apparso per la prima volta nel XVIII secolo negli organi della Germania del sud, da organari che avevano lavorato anche in Italia, l'Unda Maris è simile al registro di tradizione italiana denominato "Voce Umana", ma, a differenza di quest'ultimo, il suo suono è prodotto da battimenti più lenti ed ha un timbro più flautato. L’Unda Maris è un registro che simboleggia l’antica osmosi tra l’arte organaria italiana e tedesca.

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